La mostra sui Bizantini, curata da Federico Marazzi (Università deli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli), sviluppa in quindici sezioni le fasi storiche successive all’impero Romano d’Occidente, dedicando un focus a Napoli (città “bizantina” per circa sei secoli, dopo la conquista da parte di Belisario e le sue armate nel 536 d.C.) e approfondendo i legami fra Grecia e Italia meridionale.
Il progetto scientifico dell'esposizione è stato sviluppato da un team di studiosi italiani della civiltà bizantina, guidato dallo stesso Federico Marazzi e composto da Lucia Arcifa, Ermanno Arslan, Isabella Baldini, Salvatore Cosentino, Edoardo Crisci, Alessandra Guiglia, Marilena Maniaci, Rossana Martorelli, Andrea Paribeni ed Enrico Zanini.
Diversi i temi affrontati - la struttura del potere e dello Stato; l'insediamento urbano e rurale; gli scambi culturali; la religiosità;le arti e le espressioni della cultura scritta sia letteraria che amministrativa - oltre quattrocento le opere esposte, provenienti dalle collezioni del MANN e da prestiti concessi da 57 dei principali musei e istituzioni che custodiscono in Italia e in Grecia materiali bizantini (33 istituti italiani, 22 musei greci isole incluse, Musei Vaticani e Fabbrica di San Pietro). Grazie alla prestigiosa collaborazione con il Ministero Ellenico della Cultura, molti dei materiali esposti sono visibili per la prima volta: diversi manufatti sono stati rinvenuti, infatti, nel corso degli scavi per la realizzazione della metropolitana di Salonicco. Altri reperti, concessi in prestito dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Napoli, sono stati ritrovati negli scavi della linea 1 della metropolitana.
Gli oggetti in allestimento si distinguono per la varietà di materia e funzione: sculture, mosaici, affreschi, instrumentum domesticum, sigilli, monete, ceramiche, smalti, suppellettili d’argento, oreficerie ed elementi architettonici danno conto di una complessa realtà, connotata da eccellenze manifatturiere e artistiche. Grazie ai simboli dell’Impero d’Oriente, la creatività del mondo antico “transita”, così, verso il Medioevo, con un linguaggio rinnovato dalla fede cristiana e arricchito da innesti culturali iranici e arabi. L’esposizione è accompagnata da un ricco apparato editoriale: catalogo scientifico (in uscita a gennaio 2023), guida breve, pubblicazione degli itinerari bizantini della Campania e guida dedicata ai bambini.
L’esposizione racconta le caratteristiche della società bizantina servendosi di elementi diversi che concorrono alla realizzazione dell’esperienza di visita: i reperti, ottenuti in prestito da tante prestigiose istituzioni; i contenuti multimediali, la grafica di sala, mappe, linee del tempo, gigantografie e riproduzioni in dettaglio di siti di culto ortodosso, interni di chiese e monasteri, magnifici mosaici delle chiese ravennati e opere iconiche inamovibili.
FONTE e INFO: www.mann-napoli.it